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Che cos'è una copia forense? 


Una copia forense è un duplicato esatto dei dati presenti su un dispositivo, come un cellulare, uno smartphone o un PC effettuata con metodi che ne garantisca:

  • integrità
  • unicità
  • validità in giudizio


La corretta procedura di acquisizione  è fondamentale per garantire che le informazioni raccolte siano affidabili e ammissibili in Tribunale.

La copia forense fornisce un mezzo per preservare i dati digitali senza modificarli, consentendo agli esperti forensi di analizzare accuratamente il contenuto senza comprometterne l'integrità.

Questa precisione è essenziale per garantire che le prove siano ammissibili in tribunale e possano essere utilizzate per supportare o confutare affermazioni legali.

Un esempio comune dell'utilizzo delle copie forensi  è nelle indagini legate a crimini informatici, dove le prove digitali sono spesso cruciali 



La Copia Forense nel Processo Civile

 

L’articolo 2712  del Codice Civile prevede che le riproduzioni fotografiche, informatiche, cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose “formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime”.

Pertanto, il disconoscimento priva di efficacia probatoria la riproduzione fotografica, l’audio ed il stesso messaggio di posta elettronica non certificata.

La riproduzione disconosciuta diviene  inutilizzabile e priva di alcuna efficacia probatoria.

Nel contesto del processo civile, la questione della copia forense è stata oggetto di attenta riflessione anche da parte della Corte di Cassazione.

Quest'ultima ha chiarito che una copia informatica di un'e-mail, per esempio, è suscettibile di essere facilmente alterata.
I messaggi di posta elettronica, non essendo equiparati alla corrispondenza elettronica certificata o sottoscritta con firma digitale, non garantiscono l'identificabilità dell'autore né l'integrità e l'immodificabilità del contenuto.

La Corte ha anche precisato che l'e-mail può essere considerata valida come forma scritta se possiede caratteristiche oggettive di qualità, sicurezza, integrità ed immodificabilità, a condizione che non venga contestata o disconosciuta (Cassazione Civile, Sez. Lav., n. 5523/2018).

Queste considerazioni evidenziano la necessità di stabilire regole tecniche specifiche per la produzione della copia forense, che possa superare le criticità sopra menzionate e possa essere ammessa come prova legale nel processo.

A tal fine, la legge n. 48/2008, che ha ratificato e dato esecuzione alla Convenzione di Budapest del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica del 23 novembre 2001, impone che la copia forense abbia un impatto minimo, se non addirittura nullo, sulla fonte originale dei dati. Inoltre, stabilisce che le attività di acquisizione forense devono essere condotte "adottando misure tecniche mirate a garantire la conservazione dei dati originali e a prevenirne l'alterazione".



 

L'Importanza della Copia Forense nei Processi Penali


In ambito processuale, è imperativo presentare una copia forense dei dati digitali raccolti come prova, poiché la natura facilmente manipolabile dei dati digitali rende una presentazione non ufficiale suscettibile di contestazioni durante l'udienza.

L'attendibilità della fonte di prova diventa incerta, poiché non è possibile determinare se i dati sono stati alterati o addirittura creati successivamente.

Fornire come elemento di prova file digitali, come ad esempio immagini, trasferiti su supporto analogico, come stampe cartacee, senza la possibilità di verificare la corrispondenza con la copia forense dei dati estratti, non può mai equipararsi in peso probatorio alla presenza del medesimo dato digitale all'interno della copia forense. 

 

La selezione dei dati nella copia forense

La copia forense deve essere utilizzata esclusivamente per la selezione dei dati rilevanti per le indagini relativamente al solo reato per il quale si procede.

Questo impone che, nel disporre l’accertamento, vengano definite, con molta dovizia di particolari, la tipologia dei dati da selezionare.

Così infatti si pronuncia con  sentenza n. 34265/2020  la Cassazione penale sezione VI  per cui il sequestro può avere ad oggetto solo i dati informatici come per esempio le conversazioni chat “necessarie per l’accertamento dei fatti (articolo 253 comma 1 del codice di procedura penale) e che un sequestro strutturalmente asimmetrico rispetto alla notizia reato per cui si procede, finisce per assumere una non consentita funzione esplorativa, finalizzata alla eventuale acquisizione diretta o indiretta, di altre notizie di reato diverse ed ulteriori rispetto a quella per cui si procede”.



Estrazione ed analisi soli dati rilevanti ai fini dell’indagine.

Il principio di proporzionalità impone che il sequestro sia mantenuto solo ed esclusivamente sui soli dati rilevanti ai fini delle indagini.

Questo in quanto l’articolo 253, comma 1, del codice di procedura penale è chiaro nell’indicare che il sequestro probatorio è consentito solo ed esclusivamente per le cose pertinenti al reato necessarie per l’accertamento dei fatti.

Ne  consegue l'obbligo di estrazione dei soli dati d’interesse e conseguenziale restituzione della copia forense.

L’articolo 262 comma 1, codice di procedura penale, afferma che quando non è necessario mantenere il sequestro ai fini della prova, le cose sequestrate devono essere restituite.

Di contro, un indiscriminato riversamento nel procedimento della copia forense nella sua interezza, comprendente chat e messaggi irrilevanti per il processo, costituiscono una inammissibile ed illecita diffusione di dati che attengono alla sfera personale del soggetto.


Copia mezzo e copia fine

La sentenza Cass. pen., sez. VI, 22 settembre 2020, n. 34265 richiamata anche da Cass. pen., sez. VI, 12 ottobre 2022, n. 3318) evidenzia: 

 
"Non rileva in sé come cosa pertinente al reato in quanto essa contiene un insieme di dati indistinti e magmatici rispetto ai quali nessuna funzione selettiva è stata compiuta al fine di verificare il nesso di strumentalità tra res, reato ed esigenza probatoria. Ne deriva, come è stato specificato dalla Corte di cassazione, che la c.d. copia integrale costituisce solo una copia-mezzo, cioè una copia che consente di restituire il contenitore, ma che non legittima affatto il trattenimento dell’insieme di dati appresi"

La copia forense integrale consente di fare, dopo il sequestro la verifica di quali, tra i dati contenuti nel contenitore, siano quelli pertinenti rispetto al reato.

La c.d. copia integrale è una copia servente, una copia mezzo, e non una copia fine.

Il Pubblico Ministero può trattenere la copia integrale solo per il tempo strettamente necessario per selezionare, tra la molteplicità delle informazioni in essa contenute, quelle che davvero assolvono alla funzione probatoria sottesa al sequestro.

Completata questa operazione di selezione si impone la restituzione della copia integrale il cui trattenimento andrebbe viceversa a realizzare un’elusione dell’art. 253, comma 1, c.p.p. che legittima il sequestro probatorio solo  dei dati necessari per l’accertamento dei fatti.

Il personale del laboratorio, nominato Consulente Tecnico di Parte può presenziare alle procedure di selezione dei dati di interesse sulle base delle parole chiave indicate dal Pubblico Ministero.

Tali dati andranno poi a confluire nella c.d. copia fine.

Le Prove Digitali nel Contesto Giuridico odierno

 

Negli ultimi anni, il dibattito sulla prova digitale ha attratto l'attenzione grazie alla diffusione pervasiva dell'informatica nella società moderna. 

La crescente presenza di dispositivi digitali, capaci di svolgere molteplici funzioni e archiviare ingenti quantità di dati, ha generato un'attenzione particolare verso la prova digitale.

La prova digitale è definita come il complesso di informazioni digitali in grado di stabilire la commissione di un crimine o di collegare un crimine ai suoi esecutori. In pratica, si tratta di dati o informazioni digitali con valore probatorio.

L'associazione tradizionale tra prova digitale e reati informatici è superata, poiché la prova digitale ora copre una vasta gamma di ipotesi delittuose, comprese quelle tradizionali.

Qualsiasi dispositivo digitale può fungere da strumento per la commissione di reati o contenere prove rilevanti per indagini su reati di vario genere. 



L'Acquisizione Corretta delle Prove Digitali


Per ottenere una prova digitale in modo appropriato, è indispensabile impiegare procedure e software specificamente progettati per tale scopo, i quali rispettino scrupolosamente tutte le disposizioni della legge 48/2008 -  Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d´Europa sulla criminalità informatica, fatta a Budapest il 23 novembre 2008.


Nel contesto dei dispositivi mobili, come i telefoni cellulari, l'acquisizione con procedure e strumenti ad hoc è fondamentale nelle indagini legate a crimini, quali la truffa, il furto di identità o casi di cyberbullismo. 


Un esperto forense può estrarre dati pertinenti, come messaggi di testo, chiamate, foto e altri file, per stabilire i fatti e dimostrare la colpevolezza o l'innocenza di un individuo.

Le copie forensi possono risultare cruciali anche in casi di frode aziendale o disputa legale. Ad esempio, se un dipendente è accusato di appropriazione indebita di informazioni aziendali o di compiere attività fraudolente.
In casi come questi l'analisi effettuata sulla copia forense del computer di lavoro  può rivelare prove di comportamento illecito, sostenendo così il caso dell'azienda in Tribunale.

Le copie forensi svolgono un ruolo cruciale nell'odierno processo giudiziario, fornendo prove digitali affidabili e intatte che possono essere utilizzate per stabilire la colpevolezza o l'innocenza di un individuo. 

Dai crimini informatici alle dispute familiari, l'utilità delle copie forensi è diversificata e sempre più essenziale nella società digitale odierna.

L'utilità delle copie forensi nelle indagini aziendali è fondamentale per affrontare casi di frode, violazioni della sicurezza informatica o comportamenti illeciti da parte dei dipendenti.

L'analisi delle copie forensi dei dispositivi aziendali può rivelare attività sospette, come la divulgazione non autorizzata di informazioni riservate, l'uso improprio delle risorse aziendali o altri comportamenti fraudolenti. 

Questa procedura consente alle aziende di raccogliere prove concrete, che possono essere utilizzate per proteggere i propri interessi e intraprendere azioni legali contro i responsabili. 

La tempestiva adozione di procedure di copia forense può prevenire perdite finanziarie e danni all'immagine aziendale, svolgendo un ruolo cruciale nella gestione delle crisi aziendali.

Per tutelarsi in giudizio presentando prove digitali raccolte secondo procedure valide, è essenziale garantire l'integrità e l'autenticità delle informazioni raccolte.

Un'accurata documentazione delle procedure, inclusa la catena di custodia dei dispositivi acquisiti e i metodi utilizzati, è fondamentale per stabilire l'ammissibilità delle prove da presentare in Tribunale. 

Collaborare con esperti forensi qualificati e seguire linee guida riconosciute nel settore sono passi cruciali per garantire che le prove digitali siano ammissibile in giudizio.

Inoltre, è consigliabile conservare le copie forensi dei dati in un ambiente sicuro e affidabile, in modo che possa essere facilmente recuperata e presentata quando necessario durante le fasi legali. 

Copie forensi di cellulare, smartphone e tablet

La copia forense di un cellulare o smartphone è un'operazione specializzata volta a ottenere una replica esatta dei dati presenti sul dispositivo, preservandone l'integrità originale. 

Questa procedura è fondamentale per le indagini forensi digitali e può essere richiesta in diverse situazioni legali, come indagini penali, cause civili o procedimenti aziendali.


  1. Analisi del Dispositivo: Prima di iniziare la copia forense di cellulare o smartphone, gli esperti analizzano il dispositivo per comprendere la sua struttura, il sistema operativo utilizzato e identificare potenziali punti di interesse.
  2. Isolamento del Dispositivo: Il dispositivo viene isolato per impedire qualsiasi modifica o accesso non autorizzato durante il processo di copia forense cellulare.
  3. Creazione dell'Immagine: Utilizzando strumenti specializzati, viene creata un'immagine forense del dispositivo. Questa immagine è una copia esatta di tutti i dati, inclusi file, cartelle, registri di sistema e metadati.
  4. Preservazione dell'Integrità: Durante il processo di copia, è fondamentale preservare l'integrità dei dati originali. Vengono utilizzate tecniche di hash crittografico per garantire che l'immagine forense sia identica all'originale.
  5. Documentazione: Tutte le fasi del processo vengono documentate accuratamente, inclusi dettagli sul dispositivo, date, orari e qualsiasi osservazione rilevante.

Servizi Offerti dal Laboratorio:

  1. Copia Forense : Creazione di una copia forense completa del dispositivo, adatta per indagini approfondite.
  2. Analisi dei Dati: Opzioni per l'analisi dettagliata dei dati raccolti, con l'obiettivo di identificare prove digitali pertinenti.
  3. Perizie Forensi: Preparazione di perizie forensi per supportare procedimenti legali.
  4. Consulenza Esperta: Consulente Informatico Forense per interpretare i dati e rispondere a domande specifiche nell'ambito legale.